RASSEGNA STAMPA
LA REPUBBLICA - G8, corteo nel nome della pace ma la città sabato si fermerà
Genova, 13 novembre 2007
Vertice in prefettura per preparare la manifestazione no global: polizia
all´erta ma nessun allarme. Modificato il percorso
G8, corteo nel nome della pace ma la città sabato si fermerà
"Non c´è ragione per vietarlo, sono convinto che gli organizzatori
sapranno sottrarsi alla violenza. Le forze dell´ordine staranno a distanza"
MARCO PREVE
Il corteo si farà perché manifestare è un diritto costituzionale; non ci
sono motivi per ritenere che non sarà pacifico; i commercianti sono
invitati a tenere i loro negozi aperti e l´unico disagio, anche se non da
poco, sarà il blocco del traffico in centro per tutto il pomeriggio e
buona parte della serata.
Questo, in estrema sintesi, il messaggio del vertice convocato ieri
pomeriggio dal prefetto Giuseppe Romano, per fare il punto sulla
manifestazione che si svolgerà sabato prossimo, e che è stata organizzata
per protestare contro le pesanti richieste della procura nei confronti dei
25 imputati di devastazione e saccheggio, ma anche per contestare le
promozioni dei funzionari di polizia imputati nel processo Diaz così come
l´assenza, nonostante le promesse in campagna elettorale, della
Commissione parlamentare d´inchiesta sul G8.
All´affollata riunione in prefettura erano presenti il sindaco Marta
Vincenzi, il questore Salvatore Presenti e poi i comandanti di finanza e
carabinieri e ancora funzionari della questura e diversi assessori, oltre
ai vertici della procura.
«Sarà una manifestazione pacifica e non c´è ragione per vietarla ai sensi
della Costituzione - ha detto il prefetto Romano -. Chiaramente non
abbiamo affrontato le ragioni dell´iniziativa, non è questo il nostro
compito. Sono convinto che gli organizzatori sapranno sottrarsi alla
violenza, e se ci saranno 30 mila persone sarà ancor più facile enucleare
eventuali schegge impazzite».
«Il percorso non avrà obiettivi sensibili e per quanto riguarda la
sicurezza abbiamo scelto una strategia che non sarà né dura nè morbida -
aggiunge il prefetto -. Le forze dell´ordine saranno presenti ma a
distanza così come ci saranno diversi agenti in borghese all´interno del
corteo».
Il prefetto si augura che «con il corteo di sabato potremo iniziare forse
a far decantare i veleni mai risolti del G8».
Il corteo partirà verso le 14 da Ponte dei Mille e si concluderà in piazza
De Ferrari dopo aver percorso via Gramsci, corso Saffi, via Corsica,
Carignano e via Fieschi. Gli organizzatori sperano in 30mila partecipanti.
«La città entrerà in sofferenza - avvisa Romano - dalle 14 a mezzanotte
(al termine del corteo è previsto un concerto con Roy Paci e altri
musicisti a De Ferrari, ndr) è probabile un blocco della mobilità, alcune
strade non saranno percorribili ma non ci deve essere preoccupazione».
Appello ripreso anche dal sindaco Marta Vincenzi: «L´unica difficoltà sarà
legata agli spostamenti. Rivolgo due inviti. Ai commercianti, a non aver
timore e tenere i negozi aperti. Mentre ai cittadini chiedo di non
utilizzare quel giorno l´auto privata, se non per motivi urgenti. Sono
soddisfatta di come è stata impostata la manifestazione, con un richiamo
al senso di responsabilità. Non c´è da lanciare allarmi ma solo da stare
attenti come in qualunque evento che muova un grande numero di persone».
Al prefetto è stato chiesto se, dopo l´uccisione del tifoso ad Arezzo e
gli scontri in varie città italiane, gruppi di ultrà potrebbero
approfittare del corteo per provocare incidenti. «Ci sarà l´attenzione
dedicata a chi, prendendo spunto e pretesto dall´uccisione del tifoso di
ieri, va alla caccia della polizia - ha risposto Romano -. Gli episodi che
sono successi. Ribadisco il mio permanente apprezzamento per le forze di
polizia, polizia di stato accanto alle altre. L´episodio di ieri potrebbe
anche darsi che crei qualche motivo in più di preoccupazione, ma non
essere presenti in forza a inizio e fine corteo, non essere in assetto di
ordine pubblico, non immaginare di fare la guerra, non vuol dire che non
ci siamo».
Il prefetto ha poi espresso il suo personale parere sul clima che si
respira nel calcio: «Il Comune ha fatto molto per lo stadio che oggi è
agibile. Ma abbiamo visto che ormai l´agibilità non conta assolutamente
niente, perché la violenza si scatena ovunque, prendendo a pretesto il
calcio. Se così è, che si sospendesse anche il calcio».